
Ogni anno inaliamo fino a 70.000 particelle di plastica. È quanto emerge da una recente analisi pubblicata su Il Sole 24 Ore, che riporta i dati di uno studio condotto dalla rivista Ecotoxicology and Environmental Safety. Un numero allarmante, che ci spinge a riflettere su un pericolo invisibile e sottovalutato: le microplastiche presenti nell’aria che respiriamo ogni giorno, anche negli ambienti di lavoro.
Non soltanto mari e oceani, dunque, sono sotto la minaccia dell’inquinamento dovuto alla plastica, come giustamente sottolineato dal WWF in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2025. Secondo il report del WWF, la plastica rappresenta l’80% dei rifiuti dispersi in mare e sulle coste, inquinando acqua, suolo e fauna fino ad entrare nella catena alimentare.
Altrettanto allarmante il fatto che la sintesi pubblicata da Il Sole 24 Ore sottolinea che anche l’aria che respiriamo diffonde microplastiche e nanoplastiche, con possibili effetti devastanti sulla salute pubblica.
Ma cosa sono esattamente queste particelle? E come possiamo difenderci?
Cosa sono le microplastiche aerodisperse e perché fanno paura
Le microplastiche sono frammenti di plastica con dimensioni inferiori ai 5 millimetri. Le nanoplastiche, ancora più insidiose, possono misurare pochi micron. Queste particelle si formano attraverso la degradazione di oggetti e materiali plastici presenti ovunque: imballaggi, tessuti sintetici, vernici, pneumatici, utensili da lavoro e persino apparecchiature elettroniche.
Una parte significativa di queste microplastiche non finisce solo nei mari, ma resta sospesa nell’aria, pronta per essere inalata. Secondo gli scienziati, possono raggiungere i polmoni, entrare nel flusso sanguigno e persino superare barriere biologiche come quella placentare, con potenziali effetti dannosi su vari organi e funzioni fisiologiche.
Ambienti di lavoro e qualità dell’aria: un legame sottovalutato
Quando si parla di microplastiche, raramente si fa riferimento agli ambienti lavorativi. Eppure è proprio qui che la concentrazione di inquinanti aerodispersi può essere particolarmente elevata.
In contesti come officine meccaniche, industrie chimiche, laboratori di verniciatura, impianti di stampaggio plastico o carpenterie metalliche, le fonti di particelle sono molteplici: lavorazioni a caldo, abrasione meccanica, taglio, levigatura, utilizzo di materiali sintetici. A tutto ciò si sommano polveri sottili, vapori, fumi e residui di lavorazione che, senza un’adeguata aspirazione e filtrazione, restano sospesi nell’aria.
Il risultato? Un’esposizione quotidiana e prolungata a sostanze potenzialmente dannose, spesso invisibili all’occhio umano, che compromettono la salute respiratoria e possono generare infiammazioni, stress ossidativo, disturbi endocrini e altro ancora.
La risposta Coral: tecnologie per la filtrazione e la salubrità dell’aria
Da oltre 60 anni Coral sviluppa soluzioni per la depurazione dell’aria negli ambienti industriali. I nostri impianti sono progettati proprio per eliminare alla fonte le particelle contaminanti, comprese le più fini e leggere, come le microplastiche.
Le nostre soluzioni includono:
- Sistemi di aspirazione localizzata, ideali per captare polveri e microframmenti direttamente nella zona di emissione;
- Filtri assoluti HEPA e ULPA, in grado di trattenere particelle fino a 0,1 micron;
- Depuratori mobili e centralizzati, perfetti per ambienti chiusi o con postazioni multiple;
- Impianti su misura per i settori plastico, meccanico, chimico, farmaceutico e alimentare, integrabili con sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria.
L’obiettivo è sempre lo stesso: migliorare la qualità dell’aria nei luoghi di lavoro, proteggendo la salute delle persone e rispettando le normative ambientali.
Perché intervenire ora: salute dei lavoratori e normative future
La Commissione Europea, l’OMS e numerosi enti nazionali stanno intensificando il monitoraggio delle emissioni indoor e valutando l’introduzione di limiti più severi alle particelle aerodisperse, comprese le microplastiche. In questo scenario, le aziende che investono in sistemi di aspirazione avanzati non solo tutelano i propri lavoratori, ma si preparano ad affrontare normative sempre più stringenti.
Senza dimenticare che un ambiente salubre aumenta la produttività, riduce le assenze per malattia e migliora l’immagine aziendale verso clienti e stakeholder.
Il problema delle microplastiche nell’aria non riguarda solo l’ambiente o la vita marina, ma ci coinvolge da vicino, ogni giorno, anche nei luoghi di lavoro. La buona notizia è che esistono soluzioni efficaci, concrete e già disponibili.
Coral è al fianco delle aziende per progettare e installare impianti di aspirazione e filtrazione personalizzati, capaci di rispondere alle sfide del presente e del futuro.
Fonti e approfondimenti:
- Il Sole 24 Ore: La plastica nell’aria, una minaccia per la nostra salute – 70.000 particelle inalate ogni anno
- Environmental Science & Technology (ACS Publications)
- European Environment Agency (EEA) – Microplastics in the environment
- OMS – Guidelines on indoor air quality